Ogni strumento musicale richiede un preciso utilizzo dei segmenti corporei, in particolare degli arti superiori. I problemi sono molteplici nel musicista, se vuoi puoi consultare il questionario al link .
Alcune posizioni limite, soprattutto con diteggiature alla fine della tastiera, richiedono una mobilità articolare piuttosto ampia.
I punti critici, a seconda dello strumento che si suona, possono essere spalla, gomito, polso, articolazioni metacarpo falangee; in questi punti il tendine, assecondando la necessità di comprimere il polpastrello perde la sua forma armonica, simile ad una curva e viene forzatamente portato a formare un angolo.
Nel caso in cui questo angolo sia eccessivamente chiuso e nel caso in cui la forza compressiva delle dita risulti eccessiva, la zona può diventare un punto debole per il tendine stesso. La sua capacità di scorrere all’interno della guaina dovrà fare i conti con l’attrito generato dalla stessa struttura che si comporta come una vera e propria puleggia per permettere lo svolgimento del movimento delle dita. Se l’attrito permane per molto tempo (nel caso in cui non sia corretta la tecnica musicale), oppure se lo stress è troppo intenso (nel caso in cui la forza compressiva delle dita sia eccessiva, anche per breve tempo) si può andare incontro ad una usura del tendine o ad una sua reazione infiammatoria (tendinite). Nei casi più severi la zona stessa può indurre la formazione a livello della guaina tendinea di strutture tondeggianti, le cisti. Queste strutture non fanno altro che aumentare l’attrito di scorrimento del tendine e talvolta possono diventare, se lo stress biomeccanico è eccessivo, gonfie e dolenti.
In alcuni casi, se la cisti che si trova in punti critici, possono creare difficoltà nella mobilità delle dita. Talvolta a freddo il dito può non estendersi completamente o viceversa avere difficoltà nella flessione. Le zone con cisti tendinee più frequenti sono il polso e le dita della mano. Nell’eventualità che si presenti una tendinite o una cisti tendinea è importante far riferimento al medico per una idonea terapia farmacologica. Importantissima è la prevenzione, la presenza di tendiniti è segno che qualche cosa non va nella preparazione o si è soggetti ad un periodo di sovraccarico, sia di tempo di pratica musicale che di intensità nella stessa.
La terapia della tendinite richiede riposo e applicazione di ghiaccio della parte interessata. Talvolta vengono effettuati bendaggi funzionali che permettono mobilità fisiologiche limitando in parte i sovraccarichi. Per quanto riguarda la cisti tendinea, il suo carattere recidivante spesso porta alla necessità di ricorrere all’intervento chirurgico. Anche dopo l’intervento chirurgico talvolta si ripropone. E dunque fondamentale cercare di eliminare, in collaborazione con l’insegnante di strumento, i movimenti degli schemi motori che portano a queste disfunzioni.
Un corretto allungamento delle strutture muscolo tendinee, l’esecuzione di manovre specifiche di massaggio tendineo, le tecniche manuali applicate alle fasce interessate possono essere di sollievo e talvolta risolutive tuttavia è importante risalire alla causa per non incorrere nelle frequenti recidive.
Mauro Banfi – Osteopatia e fisioterapia per musicisti e cantanti – contatti